Che cosa succede quando il bambino non dorme sonni tranquilli?

Un bambino appena nato passa le sue giornate alternando le poppate alle dormite. La naturalezza con cui si addormenta e si abbandona tra le braccia della mamma, fa invidia a chiunque tanto da pensare di voler tornare ad essere piccoli almeno una volta.

Le coccole della mamma e le dolci ninna nanne non sempre bastano. Già dai due anni si possono verificare casi in cui il bambino si sveglia più volte o compie delle azioni quasi inconsciamente. Questi episodi tengono svegli i genitori, che stanno vegliando durante la notte il proprio cucciolo.

Cerchiamo di capire quali sono i motivi di un sonno disturbato e quali soluzioni adottare per aiutare un bambino a dormire sereno.

Quali sono i disturbi del sonno di bambini?

Ogni bambino, di un’età compresa dai due ai nove anni, ha bisogno di dormire circa 10-12 ore a notte. Durante il riposo le attività cerebrali restano comunque in funzione, si attiva il metabolismo e si sviluppano gli ormoni della crescita.

Il riposo del bambino può essere interrotto da diversi episodi, in parte gravi, che devono essere tenuti sotto controllo dai genitori. È normale, infatti, che un bambino possa svegliarsi perché assetato o perché deve fare pipì. Diverso è il caso di un bambino che non riesce a prendere sonno perché troppo attivo, anche quando è il momento di andare a letto.

L’insonnia, infatti, è un disturbo del sonno dei bambini che in questa tenera età non dovrebbe verificarsi ed è opportuno consultare un medico per valutare bene la situazione.

Esistono poi delle azioni che compiono i bambini durante il sonno e che, così come capiterebbe a un adulto, nemmeno ci si rende conto di fare. Sono i genitori che si accorgono della cosa e in base alla frequenza decidono di agire o meno.

Questi tipi di disturbo del sonno dei bambini sono chiamati parasonnie, tra cui rientrano i casi di:

  • Sonnambulismo;
  • Movimenti di braccia e gambe e continuo cambiamento della posizione del corpo;
  • Digrignare i denti;
  • Parlare nel sonno.

Non si tratta di una malattia o di una patologia, anzi nella maggior parte dei casi, tali episodi avvengono come conseguenza ereditaria. Se per esempio un nonno, un papà o una sorella erano soliti parlare nel sonno, è molto probabile che la stessa cosa capiti al bambino.

Le altre cause possono essere dovute a disturbi fisici o altri di tipo psicologico. Le parasonnie, infatti, si manifestano soprattutto quando il bambino sta vivendo un periodo particolarmente stressante e riporta questo stato d’animo anche mentre dorme. Un bambino potrebbe soffrire un malessere con la famiglia o con i compagni di scuola. Sicuramente discutere con il bambino e cercare di affrontare l’argomento è la migliore medicina.

Quali rimedi adottare?

Sebbene gli episodi finora esaminati tendono a svanire crescendo, ogni genitore può cercare di aiutare il piccolo a migliorare la qualità del riposo. Ecco alcuni consigli da poter seguire:

  • Cercare di rispettare il ritmo sonno-sveglia, andando a dormire sempre alla stessa ora ed evitare le ore piccole;
  • Evitare di usare dispositivi elettronici come tablet, pc o consolle giochi prima di andare a letto;
  • Controllare l’alimentazione evitando cibi ricchi di grassi e zuccheri;
  • Fare un bagno caldo prima di andare a dormire per rilassare i muscoli.
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