Hai dolori del ciclo fortissimi da sempre? Può esserci qualcosa di più grave, non sottovalutare mai il sintomo. Ecco tutto quello che devi sapere per fare prevenzione e stare più tranquilla.
Tutte le donne del mondo sanno cosa significa soffrire almeno una volta al mese. Le fortunate che possono vivere serenamente i giorni del ciclo sono poche, basta guardarsi attorno. Madri, zie, amiche e colleghe di lavoro sono accomunate dal non riuscire ad alzarsi dal letto per qualche pomeriggio ogni 28 giorni. Ma siamo sicure che tutto questo sia normale?
L’abitudine a provare dolori anche parecchio forti che le ragazze sviluppano molto presto nella loro vita, può essere pericoloso. Potrebbe farci passare sopra sintomi che nascondo condizioni ben più gravi e pericolose e che non dovremmo mai sottovalutare. Ecco come fare per dormire sonni tranquilli e non soffrire più.
Il ciclo mestruale non indica, in realtà, soltanto i quattro, cinque, sei giorni di flusso ma tutti e 28 i giorni di produzione di ormoni e ovulazione da parte delle ovaie. È regolare se avviene entro 24 o 35 giorni e se è sempre della stessa durata, più o meno. Ci possono essere scompensi o problemi se la durata e la regolarità è eccessivamente variabile di mese in mese.
Per comprendere se rientriamo nello standard o ci sia qualcosa di più grave sotto, è bene capire cosa stiamo combattendo. Tutte le donne se lo saranno chiesto almeno una volta nella vita: perché devo soffrire così? Purtroppo, in parte è la natura.
Con “dolori del ciclo”, infatti, stiamo parlando di dismenorrea. Si tratta di violente contrazioni dell’utero che provocano crampi o coliche addominali. Il dolore può colpire anche tutta l’area del pube, la schiena, il seno e gli arti inferiori. I sintomi associati vanno dalla nausea, alla sudorazione eccessiva, dissenteria o stipsi, sbalzi emotivi eccessivi e diversi altri molto specifici per ogni singolo caso. In generale la dismenorrea non si associa a malattie ulteriori o complicazioni gravi, ma c’è un limite entro cui tutto questo diventa eccessivo ed è bene correre dal ginecologo. Come riconoscere il caso?
In generale un male leggero e che riesce a passare con semplici farmaci antidolorifici o antiinfiammatori è normale. Ma quando si tratta di condizioni invalidanti e che impediscono di svolgere le semplici attività quotidiane può esserci qualcosa di ben più grave sotto. Le patologie legate alle ovaie e all’utero, anche quelle peggiori, spesso sono difficili da diagnosticare proprio perché o sono asintomatiche o i sintomi vengono scambiati per dolori del ciclo standard.
Perché venga diagnosticata l’endometriosi, ad esempio, passano in media circa 9 anni per ogni donna. Si tratta di un’infiammazione cronica benigna degli organi genitali e del peritoneo pelvico per la presenza di cellule endometriali indesiderate, dove non dovrebbero essere. I sintomi sono diversi: dismenorrea forte, cronica e persistente, dolore durante i rapporti sessuali e la minzione, con presenza di sangue in urine e feci. Le complicazioni possono essere anche l’infertilità o la sub-fertilità, a meno che la malattia non venga prontamente diagnosticata, cosa che avviene in pochi casi.
Un’altra malattia legata all’eccessiva dismenorrea è la sindrome dell’ovaio polistico, una delle più comuni nelle donne in età fertile, anche molto giovani. Caratterizzata da disfunzioni nell’ovulazione, dolori durante il rapporto, iperandrogenismo con comparsa di peluria indesiderata su viso o petto e acne e da un’ecografia alle ovaie sono visibili le numerose cisti. Le ripercussioni sono tante, ma ci si può convivere se diagnosticata correttamente.
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