La comunicazione con il proprio figlio è fondamentale sin dai primi mesi di vita. Attraverso una serie di gesti e suoni i bambini esprimono i loro bisogni. Non sempre i genitori riescono a comprendere alla perfezione ciò che viene detto, ma è importante non arrendersi.
I bambini attraversano diverse tappe evolutive durante le quali sviluppano delle capacità specifiche. Può capitare che i tempi si dilungano un po’ o che i piccoli sviluppano precocemente alcune caratteristiche e in ritardo delle altre. L’importante è non farsi venire l’ansia e soprattutto non trasmettere questo stato d’animo ai vostri figli.
Dall’altro lato è bene non prendere sottogamba alcune eventuali problematiche. Fortunatamente i bambini piccoli, fino ai 3 anni circa, vengono sottoposti a costanti controlli pediatrici e il medico è in grado di rilevare l’insorgenza di problemi o disturbi consigliando visite specialisti qualora ce ne fosse di bisogno.
Le capacità linguistiche di un bambino si sviluppano sin dalle prime settimane di vita. L’apprendimento del ‘parlare’ inizia molto prima di quanto ogni genitore possa immaginare. Già durante i primi due mesi il neonato inizia a produrre i primi suoni riconoscendo la sua voce. I gorgheggi diventano più frequenti col passare del tempo e a 6 mesi solitamente i piccoli sono già in grado di ripetere volontariamente gli stessi suoni, simili a delle sillabe (da-da-ma-ma).
La lallazione inizia verso i 9 mesi ed è questo il momento in cui cominciano a comparire le prime parole. A un anno fanno la comparsa le prime parole diffuse nell’ambiente familiare. Si tratta di termini che hanno a che orbitano nella sfera di loro interesse e che sentono pronunciare spesso a casa (mamma, papà, animali domestici). Dai 18 ai 24 mesi il vocabolario si arricchisce tanto da riuscire a creare delle frasi embrionali unendo due termini. Verso i 3 anni i bambini iniziano a essere chiaramente comprensibili anche agli estranei.
Verso i tre anni di età i bambini dovrebbero essere in grado di formulare le prime frasi complesse. Il loro vocabolario si è arricchito e per i genitori inizia una nuova fase da vivere a pieno con i bambini, ora il dialogo acquisisce un senso completamente diverso. Non sempre la mamma riesce a comprendere ciò che il bambino vuole dire ma non per questo deve demordere, anzi. In questi casi diventa fondamentale trovare un’alternativa per decodificare il bisogno del figlio. Ecco come stimolare la comunicazione:
In commercio esistono numerosi strumenti e giochi che possono aiutare i genitori e i figli a instaurare una prima forma di dialogo. Le carte con su stampati oggetti e animali o libri adatti alla loro età facilitano la comprensione dei suoni e dei significati delle parole. Sono facilmente reperibili anche on line, in pochissimi giorni vi arriveranno a casa.
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