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Il tuo bambino è capriccioso e prepotente? Insegnagli la condivisione senza traumi

I bambini esprimono le loro sensazioni o emozioni come meglio possono, spesso anche in modo prepotente e violento. Prima di allarmarsi è necessario comprendere che i vostri figli hanno bisogno di una guida e che la condivisione è un valore che va insegnato e appreso col tempo.

La condivisione è un valore che va trasmesso ai bambini ma non da subito viene compreso. Tutti i piccoli attraversano la classica fase “è mio” in cui manifestano una gelosia morbosa e quasi incomprensibile verso i proprio giochi. Ogni mamma che vede dei comportamenti che non riesce a spiegare, secondo i meccanismi razionali di un adulto, tende a preoccuparsi e a pensare che il proprio figlio abbia qualcosa che non va.

Come insegnare la condivisione ai bambini Piccolobimbo.it

I bambini attraversano delle fasi che corrispondono a dei periodi evolutivi durante i quali sviluppano delle capacità ben precise. Alcuni concetti sono per loro completamente estranei e la loro mente è basilare perché il bagaglio di esperienze che hanno alle spalle è minimo, per questo spesso agiscono d’istinto. Così come imparano a parlare, a camminare e a mangiare autonomamente, col passare del tempo, apprendono anche dei meccanismi di socializzazione come la condivisione.

Perché i bambini non vogliono condividere

I bambini vanno accompagnati alla scoperta del mondo, sia quello che li circonda sia quello al loro interno. Le emozioni che provano e le sensazioni con cui si rapportano quotidianamente non vengono immediatamente decifrate, per questo a volte scoppiano in pianti interminabili e scenate isteriche. Lo stesso accade anche con il concetto di possessione che in alcuni casi può generare delle manifestazioni apparentemente violente.

Come risolvere la gelosia tra bambini – Piccolobimbo

I genitori devono fare da mentori non solo nei primi anni di vita ma in tutti i momenti di crescita, più si va avanti con l’età, più entreranno in contatto con un mondo sempre più simile a quello degli adulti. La famiglia gioca un ruolo fondamentale, scuola e società fanno tutto il resto. La condivisione è uno di quei valori che i bambini riescono a comprendere a partire dai 3 anni, quando il bambino inizia a capire anche il senso del dialogo. In questi anni di forzature e rimproveri severi non servono a nulla perché i vostri figli non posseggono ancora degli strumenti per decodificare i vostri comportamenti.

Come trasmettere la condivisione

Lo abbiamo già detto, la famiglia – inteso come gruppo allargato che coinvolge nonni, zii e cugini – gioca un ruolo fondamentale nel trasmettere l’importanza di questo valore. I piccoli di casa vanno per imitazione quindi dissuadere vostro figlio da un atteggiamento sbagliato è semplice, mostrategli come si fa condividendo degli oggetti con gli altri presenti. Coinvolgerli in questo esercizio è sicuramente un gioco costruttivo che ne semplifica la comprensione e li abitua ad assumere comportamenti positivi. Utilizzate sempre dei rinforzi positivi, i bambini hanno bisogno di sentirsi gratificati. Cercate di trasmettere l’importanza del giocare insieme interagendo con gli altri, non è solo una questione di turni.

Trasmetti la condivisione ai figli – Piccolobimbo.it

Nell’insegnamento della condivisione l’asilo contribuisce in modo importante. A scuola i piccoli si ritrovano in un ambiente estraneo, per di più lontani dai genitori. È in questo luogo che imparano a dividere il tempo e gli spazi con gli altri coetanei. Frequentare parchi pubblici in cui tutto è di tutti facilita la comprensione di alcuni meccanismi. Se l’atteggiamento di possessione dovesse manifestarsi quando vostro figlio è più grande è importante capire il perché. Può capitare che il ragazzo abbia un legame affettivo con un oggetto e che per lui il gioco conteso rappresenti qualcosa di più. In questo caso è bene assecondarlo.

Francesca Capparelli

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