Quando si affronta il problema di quale sia la migliore acqua da bere è fondamentale partire da alcune conoscenze di base che possano sfatare alcuni falsi miti che ruotano attorno all’argomento.
In casa è meglio bere quella dal rubinetto o imbottigliata? Una domanda molto frequente che soprattutto i genitori si pongono. Se nelle prime fasi di vita il pediatra consiglia una specifica marca confezionata e imbottigliata in vetro, mano a mano che i bambini crescono come ci si deve comportare? La risposta corretta è dipende. I fattori che possono influenzare questa scelta sono tanti.
Col passare del tempo, la maggior parte delle famiglie opta per l’acquisto di quella imbottigliata perché nell’immaginario collettivo rappresenta la scelta più sicura poiché sottoposta a una serie di controlli da parte delle autorità che ne autorizzano la vendita. Ma anche qua c’è da perdere la testa, come scegliere? C’è una marca che garantisce migliore qualità rispetto alle altre? Dall’altro lato c’è la paura che l’acqua pubblica, anche se potabile, non sia veramente salutare per i propri figli, a prescindere dall’età.
Quando si parla di acqua da bere ciò che accomuna la maggior parte dei cittadini – in Italia più del 70% della popolazione beve quella confezionata – è la paura. Una paura data da una serie di luoghi comuni come: “Se è troppo calcarea fa venire i calcoli ai reni”. La bufala è stata smentita anche dall’Istituto superiore di Sanità. L’acqua ricca di minerali, come il calcio, non causa di questi problemi, anzi per alcuni soggetti è anche consigliata.
Gli elementi che devono essere presenti in piccole quantità sono i nitriti e i nitrati. L’OMS ha stabilito un valore guida di 50 mg/L per il nitrato e di 3 mg/L per il nitrito, valori che vengono riportati sulle etichette delle confezioni e che vengono sicuramente controllati in quella corrente. Di fatto quella corrente viene sottoposta a costanti esami effettuati a più livelli dai diversi enti. Le amministrazioni comunali sono tenute a comunicare ai cittadini eventuali problematiche alle falde o agli impianti di depurazione.
Le società che distribuiscono l’acqua all’interno delle abitazioni private sono responsabili della qualità, ma fino a un certo punto. Lo stato delle tubature dell’impianto privato deve essere mantenuto in buone condizioni dal proprietario di casa. Quindi sta a voi assicurarvi se l’acqua che sgorga dai vostri rubinetti conserva le caratteristiche necessarie per essere considerata buona. Berla dal rubinetto rappresenta sicuramente un risparmio notevole e diminuisce il consumo di plastica.
Secondo fonti mediche, tra le due tipologie non sussiste alcuna differenza dal punto di vista nutrizionale. Quindi la scelta tra l’una e l’altra è solo una questione di gusto. L’acqua naturale è più indicata per i bambini più piccoli perché non sempre apprezzano l’effetto delle bollicine in bocca. Il loro atteggiamento può cambiare mano a mano che crescono, a quel punto saranno loro stessi a indicare la preferenza tra le due.
Ciò che è importante sapere per un genitore è che l’acqua frizzante non fa male alla salute dei ragazzi. C’è una differenza sostanziale tra acqua naturalmente effervescente e acqua addizionata. Nel primo caso l’effetto effervescente è dato da alcune caratteristiche naturali dell’elemento; nel secondo caso le bollicine vengono ottenute con l’aggiunta di anidride carbonica. Anche in questo caso i medici dichiarano che non c’è alcuna differenza tra le due tipologie.
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