Il prelievo del sangue può essere spaventoso per un bambino. Come fare per tranquillizzare tuo figlio e fargli passare la paura?
Il prelievo del sangue è una procedura medica molto semplice e anche poco invasiva, eppure continua ad seminare panico e terrore tra tantissimi adulti. La fobia irrazionale del prelievo può anche essere molto invalidante e far sì che la persona scappi di fronte alla possibilità di fare delle analisi, anche potenzialmente molto importanti per la sua salute.
La causa può essere una belonefobia, ovvero la fobia di aghi, spilli, coltelli, forbici e siringhe oppure anche una emofobia che, come suggerisce il nome, indica una paura irrazionale del sangue, il proprio o quello di altri. E se gli adulti sono i primi ad essere terrorizzati, perché non dovrebbero esserlo i bambini? Soprattutto se si tratta del primo prelievo della loro vita, anche i bambini potrebbero sentirsi impauriti ed intimiditi di fronte a questa possibilità. Noi, in quanto genitori, abbiamo il dovere di farli sentire al sicuro in ogni momento, anche vincendo le nostre preoccupazioni in primis. Allora come fare per tranquillizzarli?
La prima cosa da considerare è che se vostro figlio vi vedrà impauriti e preoccupati, difficilmente non lo sarà anche lui. Cercate, per quanto potete, di calmarvi voi in primis. I bambini quando hanno paura stanno semplicemente mettendo in atto un meccanismo di autodifesa assolutamente normale. Sta a voi dimostrargli e spiegargli che non c’è niente da temere! La prima cosa da fare, infatti, è spiegare al piccolo che cosa sta facendo e perché. Non dovete menzionare per forza sangue, aghi e siringhe ma semplicemente dove state andando e a fare che cosa. In questo modo lui si sentirà preparato ad affrontare quello che sta per fare, sapendo già che cosa gli succederà.
Durante la procedura, poi, cercate di distrarlo: il dolore dura una frazione di secondo, il tempo che l’ago entri nella vena. Sarà necessario distrarlo proprio in quel momento, magari con il suo peluche preferito, una filastrocca o una canzoncina. Potete chiedere il supporto anche delle infermiere presenti, che solitamente sono disponibili anche perché abituate ad ogni tipo di reazione da parte dei pazienti.
Se tuo figlio comunque si agita, piange o fa i capricci significa che è spaventato. Non arrabbiarti e non sgridarlo, cerca di tranquillizzarlo ma anche di tenerlo fermo, perché il movimento del braccio potrebbe creare problemi durante la procedura di prelievo. In ogni caso, affidati ai consigli dell’infermiera, che saprà sicuramente come gestire la situazione, ma cerca anche di esserci per tuo figlio. Se vedrà che tu ci sei, sicuramente si sentirà più sereno.
Esistono anche analisi del sangue senza ago! Naturalmente è uno strumento ancora in via di sperimentazione, che arriva direttamente dagli Stati Uniti, e che alcune cliniche hanno già adottato: si tratta di uno strumento che si muove con una pallina colorata in plastica, che attira l’attenzione dei bambini. La procedura dura due minuti e preleva abbastanza sangue da poter effettuare tutti gli esami principali tra cui glicemia, infezioni e cellule tumorali.
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