Vaccino antinfluenzale sì o no? Se sei indeciso, c’è qualcosa che devi sapere: la parola agli esperti che mettono in guardia dai rischi della nuova ondata ‘australiana’.
Questa nuova epidemia di influenza sta colpendo milioni di italiani, anche bambini e giovanissimi sono in molti, soprattutto tra i genitori, a chiedersi se sia il caso di fare il vaccino antinfluenzale. I vaccini contro l’influenza in Italia sono autorizzati dall’Agenzia Europea ed Italiana del Farmaco e le ditte produttrici definiscono in seguito quali mettere a disposizione sul mercato. Sono le Regioni che, ogni anno, promuovono le campagne vaccinali decidendo autonomamente che tipo di farmaco sarà messo a disposizione.
Il nuovo ceppo influenzale è molto violento e contagioso, anche perché le disposizioni di sicurezza anti Covid da mesi non sono più in vigore e rispetto all’anno scorso, si è registrata un’incidenza maggiore di raffreddori e malanni stagionali. Ma soprattutto se si è genitori di bimbi molto piccoli, è lecito chiedersi se sia davvero così importante vaccinarsi oppure se se ne può fare a meno. La parola agli esperti.
L’influenza è una condizione davvero molto comune e per la maggior parte dei casi, non grave. I sintomi sono insorgenza di febbre alta, anche improvvisa, tosse, dolori muscolari, brividi, ma anche affaticamento respiratorio, mal di gola, raffreddore. In circa una settimana, dieci giorni, tutti i sintomi sopra elencati dovrebbero attenuarsi, salvo complicanze più gravi, alle quali sono esposti bambini piccoli e anziani over 65, con un sistema immunitario più compromesso o più debole. In questo secondo caso, potrebbe essere necessario l’intervento di un pediatra o di un medico.
Non solo, l’influenza è anche piuttosto contagiosa, dato che si trasmette per via aerea con le goccioline di saliva e di muco: è facile contagiarsi dunque con starnuti e tosse. Ecco perché i medici consigliano anche di adottare alcuni accorgimenti importanti, soprattutto durante la stagione fredda e di massimo picco influenzale: non stare per troppo tempo in luoghi chiusi e affollati, o in alternativa indossa la mascherina Ffp2 e lavarsi spesso le mani, evitando di toccare naso e bocca.
E il vaccino? È indicato per chiunque voglia evitare l’influenza, specialmente per tutti quei soggetti che potrebbero sviluppare pericolose complicanze: si parla di donne incinte o che hanno appena partorito, persone affette da malattie respiratorie come asma, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica o broncopatia cronica ostruttiva, persone affette da malattie cardiovascolari e obesi con BMI superiore a 30.
Naturalmente la raccomandazione è estesa a pazienti oncologici e anziani over 65 o bambini molto piccoli, a partire dai sei mesi di età. Sotto i sei mesi non ci sono rischi per la salute, semplicemente il vaccino non avrà alcun effetto e non proteggerà dall’influenza. Questa tipologia di vaccino non ha grandi rischi di reazioni avverse se non le più frequenti e blande come febbre, indolenzimento del braccio o gonfiore moderato dell’area interessata dalla puntura.
È davvero raro che si verifichino reazioni avverse gravi a meno che non si abbiano patologie preesistenti, per questo motivo vaccinarsi contro l’influenza è consigliato, specialmente in un momento di assoluto picco come questo.
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