Con i virus non si è mai abbastanza prudenti: dopo l’epidemia di Covid-19 e l’influenza australiana, sta ritornando il morbillo. Oggi molto più pericoloso a causa della resistenza agli antibiotici, si presenta come un potenziale nemico da affrontare subito.
Con i bambini di prudenza non ce n’è mai troppa. Chi è mamma sa bene quanto sia semplice per i bimbi prendersi virus e influenze e quanti viaggi dal pediatra e nottate insonni a misurare la febbre dovranno ancora passare. Gli ultimi anni hanno messo a dura provare anche le mamme più organizzate: tra l’epidemia di Covid-19 che da marzo 2020 non smette di colpirci ogni inverno e dopo l’ultima impennata di casi di influenza australiana che sta costringendo a letto milioni di italiani, sta arrivando un nuovo nemico da combattere: il morbillo.
In realtà nulla di nuovo: il morbillo è una malattia che è sempre esistita, ma per le neomamme può essere difficile capire come comportarsi di fronte al proprio bimbo malato. Ecco tutto quello che dovete fare per prevenire e curare, senza andare nel panico. E’ L’organizzazione Mondiale della Sanità a lanciare l’allarme: a rischio oltre quaranta milioni di bambini a causa della scarsa copertura vaccinale riscontrata negli ultimi due anni, anche a seguito della pandemia.
Morbillo: come combatterlo e prevenirlo
Per sapere come combatterlo, è bene prima conoscerlo. Il morbillo è una malattia infettiva che può rivelarsi anche letale in alcuni casi e molto contagiosa che scaturisce da un virus e che è molto diffusa tra i più piccoli, non vaccinati. Esiste da sempre, ma negli ultimi decenni è molto meno comune, in quanto esiste un vaccino in grado di prevenirla. Tuttavia l’OMS ha ravvisato una recrudescenza molto pericolosa che va assolutamente arginata. Si trasmette facilmente con la tosse e gli starnuti che, causando una piccolissima e invisibile fuoriuscita di liquido o muco da bocca e naso, può colpire le altre persone accanto e infettarle. Dalla bocca, il virus scende fino ai polmoni e poi nel resto dell’organismo.
Torna il morbillo: quali sono i sintomi a cui fare attenzione
I sintomi variano ma quasi nel cento per cento dei casi si verifica la presenza di piccole macchie rosse diffuse in tutto il corpo, che compaiono circa dieci giorni dopo il contagio. Oltre alle macchie possono essere presenti sintomi influenzali, tosse secca, stanchezza, febbre e occhi arrossati. I sintomi durano circa 10 giorni e, salvo malattie e condizioni preesistenti, non comportano gravi complicazioni, ma è comunque bene tenerli d’occhio e curarli. Come si cura il morbillo? Non esiste una vera terapia farmacologica contro questa malattia, ma sicuramente dei trattamenti per alleviare i sintomi, soprattutto quelli cutanei. La verità è che così come arrivano, se ne vanno anche da soli dopo il naturale decorso del virus. Per capire quale sia la migliore strategia da adottare, è sempre bene rivolgersi al pediatra di fiducia che saprà consigliarvi come trattare i sintomi al meglio.
È possibile prevenire il contagio vaccinandosi contro il morbillo e adottando le normali attenzioni sanitarie che abbiamo messo in campo anche contro il Covid: lavarsi spesso le mani, non toccarsi naso e bocca quando si è all’aperto ed eventualmente indossare una mascherina nei luoghi affollati. Il vaccino viene fatto con due iniezioni diverse: la prima entro i 12 mesi di vita e la seconda entro i sei anni, prima che il bambino inizi le scuole elementari. Vi consigliamo sempre di ascoltare il vostro medico di famiglia, solo lui potrà darvi dei validi consigli per gestire al meglio questa fastidiosa malattia.