Il Ministero della Salute ha ritirato dai supermercati un prodotto che i bambini mangiano molto spesso, ma è amatissimo anche dagli adulti: attenzione a non consumarlo, ecco tutti i dettagli.
Quando si è genitori bisogna stare ancora più attenti a quello che si mette in tavola e non fidarsi mai troppo, ne va della salute del vostro bimbo. Un occhio in più va sempre buttato su etichette e confezioni, anche di quei prodotti che pensiamo di conoscere e che magari consumiamo sempre e con regolarità. Ma non sempre si può essere aggiornati e informati su tutto e per quanto le mamme cerchino di avere occhi ovunque, spesso le cose vanno al di là del nostro controllo.
Per fortuna ci pensa il Ministero della Salute ad avvertire tutti i cittadini quando è il mometnto di smettere di comprare un determinato prodotto, perché ritirato dagli scaffali di supermercati e punti vendita. I motivi possono essere molteplici e vanno dalla contaminazione con sostanze indesiderate, alla presenza di batteri pericolosi, fino al mancato superamento dei test di controllo effettuati per assicurare la sicurezza del prodotto alimentare. Nel mirino del governo, stavolta, un prodotto che piace tanto ai bambini: fate attenzione!
Si tratta del salame morbido, un prodotto davvero golosissimo e molto delizioso che spesso piace tanto ai bambini: rispetto ad altri salumi e insaccati, infatti, il salame ha un gusto molto più delicato e la sua consistenza morbida lo rende un boccone delizioso per tutta la famiglia, ma qualcosa che piace soprattutto ai bambini. In questo caso, nel mirino del Ministero della Salute, ci è finito un salame morbido del brand Sa.Mo SRL, con lotto di produzione numero IT91188L CE e sede dello stabilimento a località Terricoli. Come di consueto, il governo ha pubblicato il modulo di richiamo dove è indicato il motivo di questa decisione e non promette niente di rassicurante.
Il motivo infatti è il seguente: “rischio per la salute dei consumatori per rilevata presenza di Listeria Monocytogenes”. Questa dicitura è fondamentale per dare ai cittadini una motivazione valida per cui non dovrebbero più comprare quel lotto di salame e non consumarlo, se lo avessero già comprato. Nell’avvertenza, infatti, il Ministero specifica anche che i consumatori sono invitati a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita in cui è stato acquistato.
La Listeria, anche della listeriosi, è una malattia causata dall’omonimo batterio che si trova di solito nel terreno e nell’acqua. Per questo motivo è più facile di quanto si pensa che contamini prodotto agricoli e non solo. Solitamente, infatti, si trova in ortaggi e verdure e, di conseguenza, anche nella carne e nei prodotto derivati dagli animali che mangiano quegli ortaggi. Si può facilmente rilevare nei cibi crudi o negli insaccati, se non vengono cotti o pastorizzati nel modo giusto. Ma che cosa si rischia?
L’infezione da Listeria si manifesta in diverse forme, ma le principali sono due e sonon davvero molto gravi. Inizialmente, le prime 24 ore dopo aver ingerito prodotti contaminati, sono caratterizzate da una gastroenterite che si trasforma poi in una forma più invasiva che può portare anche a meningite e sepsi, anche dieci giorni o un mese dopo. I neonati e le donne in gravidanza, così come gli anziani e i pazienti oncologici, sono in assoluto i soggetti più a rischio perché hanno un basso sistema immunitario.
Particolarmente pericoloso per le donne incinte, che potrebbero subire un aborto spontaneo, una morte in utero o una grave infezione al feto.
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