Anche il vostro bimbo potrebbe avere l’idrocele: ecco come riconoscerlo e cosa fare se è presente, tutte le informazioni.
Noi genitori vorremmo sempre tenere al sicuro i bambini, non permettendo loro di farsi male, di contrarre virus e malattie e in generale proteggerli da qualsiasi cosa. Ma non sempre possiamo prevenire tutto, spesso ci ritroviamo a curare. Niente panico, però, la regola numero uno è mantenere la calma, capire che cosa abbiamo di fronte e muoversi di conseguenza. Anche quando ci troviamo di fronte all’idrocele. Non tutti possono sapere di che cosa si tratta e che colpisce anche i bambini molto piccoli.
Questa condizione, infatti, è molto comune tra i neonati quindi potrebbe spaventare parecchio una coppia di neogenitori che non sanno che cosa sia e che cosa hanno di fronte. Ecco perché informarsi è importante, in modo da capire con cosa si ha a che fare e come agire di conseguenza. Ecco tutto quello che dovete sapere su questa condizione molto comune nei bambini, e decisamente meno degli adulti.
Cos’è e come combattere l’idrocele nei bambini
L’idrocele altro non è che un disturbo congenito che riguarda proprio i neonati, ma che può giungere anche in seguito ad un trauma o un’infiammazione. Si tratta di una sacca di liquido che può circondare i testicoli e la conseguenza visibile è un rigonfiamento dell’area. Perché nei neonati è così comune? Proprio durante lo sviluppo dei testicoli si forma un liquido che in teoria andrebbe riassorbito naturalmente. Quando non avviene quasto riassorbimento, può succedere che rimangano delle sacche indesiderate. Non accade soltanto ai bambini, può succedere anche agli adulti ma non è assolutamente una condizione di cui preoccuparsi.
Non soltanto, infatti, questo rigonfiamento è indolore, soprattutto nei bambini, ma il liquido si riassorbe da solo dopo qualche tempo naturalmente, senza che ci sia bisogno di intervenire in alcun modo. Può succedere che che l’idrocele compaia a seguito di traumi al testicolo oppure infiammazioni, per esempio, nei primi anni di vita del neonato anche una semplice febbre può far sì che si formino dei liquidi nell’addome che potrebbero migrare nello scroto. In questo caso trattate la febbre come fareste solitamente e di nuovo il liquido dovrebbe riassorbirsi da solo dopo qualche tempo.
Se è vero che non si può minimamente prevenire l’idrocele congenito, non avendo alcuna causa esterna, si può prevenire quello reattivo, ovvero quello che sorge in seguito a traumi, proteggendo i testicoli e lo scroto del bambino da possibilità di traumi pericolosi. In generale non vi allarmate se notate un rigonfiamento indesiderato, se il bambino non lamenta dolore, per la maggior parte dei casi ci troviamo proprio di fronte a questa condizione, che non ci deve far andare nel panico o preoccupare. Consigliamo sempre di ascoltare prima un medico che vi dirà con certezza di cosa si tratta, ogni caso è a sè.