Se volete dare il doppio cognome ai vostri bambini, dovete considerare alcune cose: ecco le nuove regole del governo.
I tempi cambiano, per fortuna. Se prima era automatico che il bambino prendesse il cognome del padre, oggi è possibile assegnare ai propri bambini il doppio cognome, ovvero sia quello del padre, sia quello della madre. Simbolo di questo cambiamento sociale è stata la famiglia Ferragnez che ha destato tante polemiche tra le fette di popolazione più reazionaria, ma ha anche piacevolmente colpito tanti altri. Chiara Ferragni e Fedez, infatti, hanno deciso di dare ai loro bambini sia il cognome di lei, Ferragni, sia quello di lui, Lucia. Una scelta simbolica, soprattutto in quanto personaggi molto influenti, che molti italiani stanno decidendo di seguire.
Ma per farlo ci sono alcune regole e iter burocratici da seguire, naturalmente e sono arrivate nuove disposizioni da parte del governo. Allora se avete un bambino in arrivo e avete intenzione di dargli o darle il doppio cognome, dovrete fare attenzione ad alcune questioni. Scopriamo qualcosa di più.
In realtà questa pratica era possibile già da anni, ma con alcune differenze: innanzitutto era una scelta che non faceva quasi nessun genitore, ma adesso i tempi stanno cambiando. E soprattutto a partire dal 2 giugno, i bambini potranno avere anche soltanto quello della madre e i genitori possono anche decidere l’ordine. Alla madre e al padre è così attribuita la stessa identica importanza in questo campo. Una grandissima novità per i nuovi genitori che da oggi hanno questa opzione in più, per tutti i bimbi nati dopo il 2 giugno 2022.
Quello che si è superato, anche prima di tanti altri paesi europei, è l’automatismo: prima del 2 giugno 2022 infatti, quando è stata approvata la legge che regola la questione, era automatico che al bambino andasse il cognome del padre. Adesso i genitori sono obbligati a deciderlo al momento della nascita e se non sono d’accordo su cosa scegliere, ci sarà sempre un giudice pronto ad intervenire. La Corte Costituzionale ha infatti emesso la sentenza, quindi non si tratta, in realtà di una legge politica ma di una decisione legale.
Molti criticano questa nuova regola perché giudicata qualcosa di superfluo, ma è da queste piccole cose che si mettono i tasselli della parità di genere, ancora piuttosto lontana all’orizzonte da tutti i punti di vista.
Infatti, tantissimi altri sono invece contenti della decisione, perché finalmente le donne e gli uomini, almeno in questo piccolo ambito, hanno lo stesso valore e possono insieme essere legalmente presenti nel nome completo del bambino senza che questo venga automaticamente assegnato all’uomo. Rispetto ad altre pratiche, come ad esempio quella statunitense della perdita del cognome da nubile da parte della donna, è piuttosto epocale!
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