Un neonato di appena due mesi sarebbe stato sottratto ai genitori da un 25enne. A seguito delle indagini, la polizia avrebbe scoperto dei risvolti inquietanti dietro al fatto.
I fatti di cronaca che coinvolgono i bambini e i minori in generale provocano sempre delle dure reazioni. Per questo motivo è importante diffonderle sempre con grande cautela onde evitare che opinioni violente e aggressive scaturiscono come conseguenza inevitabile: rabbia, terrore e disgusto sono solo alcuni dei sentimenti che un comune cittadino prova quando ascolta una tragedia capitata a un bambino.
Spesso gli adulti coinvolti si sentono colpevoli di non avere fatto abbastanza ma in pochi riescono a immaginare di cosa diano capaci le persone, soprattutto quando non si trovano in uno stato psicofisico ottimale. Il piccolo di soli 2 mesi rapito da una 25 enne si inserisce esattamente in questi terribili fatti di cronaca di cui nessuno si capacita e in pochi riescono e vogliono trovare una risposta.
Secondo uno studio svolto da fonti governative e pubblicato a maggio, in Italia spariscono circa 30 minori (tra bambini e adolescenti) al giorno; la maggior parte di questi sono stranieri inseriti in un percorso irregolare e illegale e questo rende più complicate le indagini; in una percentuale più bassa si tratta di minori vittime di contese familiari.
La vicenda si è svolta a Delhi, una città indiana, dove un bambino di 2 mesi sarebbe stato sottratto ai genitori da una 25enne. Già senza ulteriori dettagli la storia sembra terrificante, ma quello che la donna avrebbe confessato successivamente nasconderebbe dei probabili problemi psichici, anche se questo non giustifica in alcun modo il gesto. I genitori del neonato avrebbero sporto immediatamente denuncia e stando a quanto avrebbero raccontato agli agenti avrebbero incontrato la 25enne all’interno dell’ospedale. La colpevole del rapimento li avrebbe avvicinati con una scusa per poi fuggire con il neonato. I genitori sarebbero riusciti a fornire dettagli fisici della donna e questo avrebbe permesso alla polizia di individuarla e seguire il suo percorso tramite le telecamere di videosorveglianza fino a quando non sarebbero stati in grado di raggiungerla. Il bambino sarebbe stato riconsegnato ai genitori e sembra che le sue condizioni di salute siano buone, la donna invece sarebbe stata prelevata dalle forze dell’ordine del posto.
Pare che durante l’interrogatorio la giovane avrebbe confessato che il rapimento del neonato aveva uno scopo ben preciso: offrirlo in sacrificio per riportare in vita il padre defunto. Una storia terrificante che avrebbe potuto avere un epilogo tragico ma che, fortunatamente, si è conclusa nel migliore dei modi.
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